La parola "fungo" dovrebbe immediatamente suonare alle nostre orecchie come un campanello d'allarme, lo associamo infatti a qualche cosa in grado di mettere a repentaglio la salute delle nostre piante.
In questa sezione vedremo invece come l'utilizzo di uno specifico fungo saprofita "buono" (dal greco sapros "marcio" + phytum "pianta") possa giovare alla coltivazione delle piante carnivore..... il Trichoderma.
Tra i vari ceppi conosciuti, quello maggiormente utilizzato in agraria è sicuramente il "Trichoderma harzianum".
L'azione del Trichoderma e' semplicissima: una volta colonizzato sul substrato, provvede a "magiare" e a "consumare" eventuali parti in decomposizione delle piante presenti in quel ecosistema, evitando quindi che siano altri patogeni ben più pericolosi che trovando nel marciume della pianta il terreno fertile, possano distruggere in poco tempo l'intera pianta.
Inoltre è stato dimostrato da ricerche specifiche che piante coltivate in composti colonizzati dal Tricodherma, riescono ad assimilare maggiormente il poco azoto presente nel substrato, con sostanziale giovamento nella loro crescita. e sviluppo.
Ottimo il suo impiego anche per debellare la famigerata e temutissima Botrytis Cinerea, incubo di ogni coltivatore.
In definitiva, possiamo dire che qualsiasi genere di pianta carnivora ad eccezione delle Utricularie, ricevano giovamento se il substrato in cui vegeta viene inoculato con il Trichoderma harzianum.
L'unica controindicazione certa è l'utilizzo di questo fungo in substrati dove sono presenti piante già gravemente colpite da marciume o debilitate, in questo caso il Trichoderma diventa aggressivo accelerando il processo di decomposizione e quindi la morte della pianta stessa.
La propagazione di questo fungo non richiede particolari tecniche, è sufficiente preparare un substrato di torba ed inocularlo.... ben presto il nuovo substrato sarà completamente colonizzato.
Trichoderma harzianum preparato su substrato |
La tecnica di utilizzo è altrettanto semplice, si preleva dalla fungaia parte della torba colonizzata e la inocula nel substrato dove sono presenti le nostre piante.