Roridula gorgonias impollinazione


La fioritura di questa particolare protocarnivora, oltre ad essere un classico evento floreale, è certamente un'ottima occasione per ricavare semi da utilizzare per propagare questa pianta.
Purtroppo come per molte altre piante carnivore, il suo fiore non è autoimpollinante, necessita quindi di una impollinazione manuale o entomofila (processo di impollinazione attuato da insetti).
L'impollinazione entomofila, è un processo alquanto raro per questa pianta, specialmente se coltivata in terrario, quindi al fine di ottenere dei semi, è necessario procedere con una impollinazione manuale, e per far questo nella maniera più corretta è basilare conoscere almeno a grandi linee l'anatomia del fiore.
Nell'immagine che segue, è possibile osservare e riconoscere le parti anatomiche che sono interessate alla riproduzione, cioè gli stami (organi sessuali maschili atti a produrre il polline) donatori del polline segnati dalle frecce blu) e lo stigma (l'apparato sessuale femminile preposto a ricevere il polline segnato dalla freccia rossa).



Imparato a riconoscere gli stami e lo stigma, l'impollinazione è estremamente semplice da attuare.
Con un cottonfioc imbevuto in olio di oliva si preleva il polline dagli stami e lo si deposita con delicatezza sullo stigma, ripetendo più volte questa operazione.
Se l'impollinazione richiede solamente pochi secondi, la gestazione presenta tempi lunghissimi che arrivano anche a quattro mesi.
Trascorso tale periodo, le capsule ormai mature si rompono, lasciando cadere sul terreno circostante i semi prodotti, 3 per quanto riguarda la Roridula dentata, e fino a 10 per quanto riguarda invece la Roridula gorgonias
Alcuni coltivatori lamentano una morte improvvisa della Roridula al termine di questo processo, e non riescono a spiegarsi quale possa esserne il motivo.
Credo sia una cosa del tutto normale poichè questo accade spesso specialmente in natura, molte piante muoiono dopo la fioritura per un'esigenza prettamente evolutiva.
Morendo, le piante lasciano spazio alle plantule figlie che naseranno dai suoi stessi semi sparsi nel terreno adiacente, un sacrificio per lei ma un sicuro vantaggio per altre nuove piante, oppure come nel caso della Dionaea ma in maniera più accentuata, queste piante preferiscono trasferire tutto il materiale nutritivo assorbito ai semi, privandosene fino alla morte.