Il fiore




Come abbiamo vista nella sezione dedicata alla morfologia della Pinguicula, la struttura di questa particolare carnivora non si presenterebbe "interessante" al coltivatore se non per i suoi fiori dalle forme sinuose e dai colori sgargianti.
Queste piante sono infatti coltivate quasi esclusivamente per la bellezza dei loro fiori.
La forma è la pigmentazione dei fiori della Pinguicula, hanno inoltre una decisa valenza sistematica per suddividere il genere in sottogeneri e soprattutto per distinguerne le varie specie.
Le inflorescenze della Pinguicula sbocciano singolarmente all’estremità di un lungo stelo floreale e lì, vi rimangono schiusi pur lunghi periodi di tempo.
I 5 petali del fiore (2 inferiori e 3 superiori) che nel loro insieme formano la corolla, sono facilmente riconoscibili e sfoggiano una colorazione che varia dal bianco al blu e al viola; la Pinguicula laueana e la Pinguicula caryophyllacea , sono invece le uniche piante di questo genere che producono bellissimi fiori dal colore rosso intenso.
Nel punto di unione tra la corolla ed il gambo del fiore, si trovano alterttanti 5 sepali verdi, con dimensioni decisamente inferiorei a quelle dei petali ma altrettanto ben visibili e riconoscibili; in quel punto, la corolla si prolunga formando un tubicino conico chiamato sperone.
Gli organi riproduttivi della Pinguicula si trovano all'interno della corolla nella parte superiore del fiore e per questa ragione sono ben nascosti e quindi difficilmente visibili dall’esterno.
La parte sessuale maschile è composte da 5 “antere”, 3 delle quali sono inattive e hanno dimensioni tali da poter essere osservati solo grazie ad un microscopio, mentre le rimanenti 2, molto più grandi e sono sessualmente attive.
Ogni antera è disposte all’apice di un sottile gambo denominato “filamento” utilizzato per il trasporto del polline verso le antere.
Lo “stigma”, l’organo sessuale femminile , è sorretto da un sottilissimo gambo con 2 labbra, la prima dalle dimensioni minuscole è rivolta verso l'alto, mentre la seconda di dimensioni più vistose, è rivolta invece verso il basso e posizionata al di sopra delle antere.
Per questa ragione l'auto-impollinazione del fiore risulta molto improbabile.
Anche se il fiore fosse in qualche modo urtato o mosso dal vento i granelli del polline cadrebbero per gravità verso il basso senza venire a contatto con lo stigma.
l'impollinazione è quindi demandata unicamente agli insetti, ad eccezione di pochi casi nei quali i fiori presentano dimensioni talmente minuscole da rendere impossibile agli insetti impollinatori l’ingresso all’interno del fiore stesso.
Solo in questi sporadici casi, i filamenti sono sensibilmente più lunghi tanto da permettere agli stami di agganciare e depositare il loro polline sullo stigma.
Vi sono comunque altri casi rari come ad esempio quello della Pinguicula lusitanica che sfrutta la strategia appena descritta solamente quando i fiori tendono a sfiorire e non sono stati impollinati da nessun insetto.
Nella parte sottostante allo stigma, troviamo “l’ovario”, la cavita all’interno della quale si svilupperanno i semi nel momento in cui il fiore è stato fecondato.