Quando le piante che coltiviamo cominciano ad essere numerose, l'acquisto di acqua ad osmosi inversa o demineralizzata, inizia a diventare un costo.
La soluzione più semplice (che in breve tempo ne ammortizza la spesa iniziale), è quella di acquistare un impianto ad osmosi inversa.
Cos'è un impianto ad osmosi inversa?
E' un apparecchio in grado di demineralizzare l'acqua della rete idrica, rendendola priva di qualsiasi sostanza disciolta in essa.
L’acqua di rubinetto, grazie alla pressione idrica è convogliata attraverso un filtro a carbone attivo, che la declora, passa successivamente attraverso una cartuccia con filo di cotone avvolto che ne filtra le impurità più grossolane ed infine attraversa la membrana semipermeabile (membrana osmotica), che trattiene tutte le impurità presenti nell'acqua, eliminando così oltre il 98% di sostanze, come ad esempio sali minerali, composti organici, pesticidi e batteri.
Come risultato finale si ottengono in uscita due tipi diversi di acqua: quella ad osmosi che utilizzeremo per le nostre piante e quella contenente le sostanze filtrate che andrà ovviamente scartata.
Quantità e bontà dell’acqua osmotica ottenuta dipendono dai seguenti fattori:
1) Dimensioni e tipo della membrana.
2) Pressione erogata dalla rete idrica: deve essere tra i 3 e gli 8 bar, maggiore è la pressione e migliori saranno i risultati in termini di quantità e bontà dell’acqua.
3) La temperatura: maggiore è la temperatura dell'acqua, migliori saranno i risultati come quantità e bontà dell’acqua. (durante i mesi invernali, si sconsiglia quindi l’utilizzo dell’impianto all’esterno quando le temperature sono prossime allo 0°).
Utilizzare l’impianto è facilissimo, basta raccordare mediante tubicini di plastica l'ingresso dell'impianto ad un rubinetto, l'uscita dell'acqua di scarto allo scarico di un lavandino e l'uscita dell'acqua ad osmosi ad un recipiente tipo tanica.
Come abbiamo visto in precedenza, la quantità di acqua osmotica prodotta, dipende anche dalla pressione dell'acqua presente nella nostra rete idrica.
Quindi non sempre la quantità di acqua prodotta, equivale realmente a quella dichiarata dal costruttore.
Esempio: per l'impianto che utilizzo, viene dichiarata dalla casa costruttrice, una produzione di 50 galloni al giorno (1 gallone = 3,785 litri), quindi una quantità di acqua pari a circa 189 litri.
Da prove effettuate durante il suo funzionamento, posso dire che l'impianto riesce a produrre mediamente 144 litri di acqua ad osmosi al giorno.
Ininfluente invece è la pressione idrica rispetto al rapporto tra la quantità di acqua ad osmosi prodotta e la quantità di acqua scartata.
In effetti, come dichiarato dal produttore e come avviene con l'impianto che utilizzo, il rapporto e di 1 a 4, questo significa che per 1 litro di acqua ad osmosi prodotta, 4 litri vengono scartati.
Nel mio caso specifico, si producono 144 litri di acqua ad osmosi al giorno con uno scarto di 576 litri per un totale di 720 litri utilizzati.
A prima vista sembrano cifre gigantesche, ma bisogna tener presente che l'impianto viene fatto funzionare solamente per il tempo necessario a soddisfare il fabbisogno quotidiano e che conti alla mano, il risparmio è sicuramente garantito.
Alcuni accorgimenti per un corretto utilizzo dell'impianto:
1) L'apparecchio nuovo deve essere fatto funzionare almeno 2 - 3 ore a vuoto per eliminare tutte quelle sostanze utilizzate dalla casa costruttrice per la corretta conservazione della membrana.
L'acqua ad osmosi prodotta in questa fase, deve essere ovviamente scartata.
2) Nei successivi utilizzi, scartare sempre i primi 3-4 litri di acqua prodotta, poiché non si ha la certezza che sia stata trattata correttamente.
3) Sostituire i filtri e la membrana tenendo conto della tempistica consigliata dal produttore.
4) Non lasciare inattivo l’impianto per un tempo superiore a 12-15 giorni per evitare che i ristagni di acqua causino l'insediamento di pericolosi batteri all'interno dell'alloggiamento della membrana.
5) Attenzione agli allagamenti.... è molto facile specialmente le prime volte, dimenticarsi dell’impianto in funzione, il recipiente di raccolta si riempie e si finisce con il ritrovarsi la stanza allagata.
Una buona precauzione è quella di collocare il recipiente di raccolta all'interno di una vasca da bagno o nel piatto doccia onde far defluire l'acqua in eccesso negli appositi scarichi.
Esistono in commercio dei kit di manutenzione composti prevalentemente da tre elementi:
1) Preservation Fluid
Mantiene efficiente la membrana osmotica, quando non si tuilizza l'impianto per più di 12-15 giorni, evitando la formazione di batteri e impurità.
2) Cleaning and Disinfecting Solution
Elimina ogni impurità che si accumulano nel vano dove è alloggiata la membrana, mantenedola disinfettata.
3) Minerals
Non serve per i nostri scopi, infatti provvede ad arricchire con sali minerali ed oligoelementi, l'acqua osmotica prodotta nel caso in cui venga utilizzata per acquari.
E' anche utile conoscere la bontà dell'acqua prodotta dall'impianto ancora prima del suo acquisto.
Tra i vari valori riportati sulla confezione o sul libretto delle istruzioni, viene normalmente riportato quello dell'acqua in uscita espresso in ppm o in Microsiemens.
Non dobbiamo confonderli, il valore espresso in Microsiemens si riferisce alla conducibilità elettrica, cioè della capacità di una soluzione di condurre elettricità, mentre il valore espresso in ppm si riferisce la quantità di sali disciolti nell'acqua prodotta.
Normalmente il valore ppm equivale più o meno al valore residuo fisso a 180° riportato per esempio sulle etichette delle bottiglie di acqua minerale, valore che ricordo non deve superare i 50mg/L.
Nel caso in cui venga menzionato invece il valore espresso in Microsiemens, questo può essere convertito in ppm.
Tenendo presente che 0,6 Microsiemens equivalgono più o meno a 1 ppm la formula per la conversione è:
ppm = Microsiemens * 0,6
Concludendo possiamo affermare che un buon impianto ad osmosi da utilizzare per la coltivazione delle piante carnivore, deve erogare acqua con un valore di Microsiemens inferiore a 83 o con un valore di ppm inferiore a 50.