Nepente è il nome comune con il quale sono denominate le piante carnivore appartenenti al genere Nepenthes.
È questo l'unico genere che compone la famiglia monotipica delle Nepenthaceae ed il suo nome ha origini dalla congiunzione delle parole greche ne (non) , e penthos (dolore). Una delle prime descrizione di Nepenthes, risale al 1658 quando l’allora governatore del Madagascar, il francese Étienne de Fla-court (1607-1660), attribuì a questa pianta il nome di Anramitaco, quella che oggi conosciamo come Nepenthes madagascariensis. Étienne de Flacourt pubblicò in seguito una descrizione dettagliata della pianta nel suo lavoro seminale “Histori de la Grande Isle de Madagascar” descrivendola come “una pianta strana che porta all' estremità delle foglie dei fiori o frutti somiglianti ai vasi o bicchieri”. Nei successivi secoli, molti botanici hanno studiato altre specie di questa pianta tropicale, fino a quando nel 1737, il naturalista Linneo, attribuì a questa particolare pianta il nome attuale: Nepenthes. Ispirato da Charles Darwin, il medico Joseph Dalton Hooker nel 1874 fu il primo a sostenere e documentare il fatto che questa pianta tropicale potesse in qualche modo essere carnivora. Da quel momento, si manifesta un crescente interesse botanico per questa particolare pianta, interesse che arriva al suo culmine verso la fine del 19°, periodo ricordato con il nome di “Golden Age of Nepenthes”. Nonostante questo, gli studi e la popolarità di questa pianta risentono un forte declino durante il periodo della seconda guerra mondiale, tanto che tra il 1940 ed il 1960 non risultano descrizioni di nuove specie di Nepenthes. E’ grazie al botanico giapponese, Shigeo Kurata che dopo il 1960, si riaccende l’interesse per lo studio e la coltivazione di questa pianta carnivora. Nonostante le ricerche condotte, ancora oggi alcune domande sul processo digestivo di questa pianta risultano però essere senza risposta. |