Quando si parla di Simbiosi (unione delle parole greche 'sun' e 'bios' che tradotte significano 'vita insieme'),
si intende un particolare rapporto che si instaura tra organismi viventi sostanzialmente diversi tra di loro.
Questa particolare relazione è finalizzata ad ottenere un reciproco beneficio o comunque un beneficio da parte di un organismo senza che questo possa arrecare danni all'altro. In un rapporto simbiotico si definisce 'ospite' l'organismo più grande, quello più piccolo prende invece il nome di 'simbionte'. Nonostante sia ormai risaputa l'abilità delle Nepenthes nell'intrappolare e digerire le prede che catturano, le loro trappole offrono spesso ospitalità ad un gran numero di specie di organismi viventi chiamati anche 'infauna'. Queste complesse 'convivenze' sono tutt'oggi allo studio poiché non sono ancora del tutto chiare anche se presumibilmente si può dire che il simbionte riceve rifugio all'interno dell'ascidio contraccambiando la pianta semplicemente combattendo eventuali parassiti presenti nella trappola, aumentando così l'efficienza digestiva e riducendo nel contempo la percentuale di batteri. l'infauna in simbiosi con le Nepenthes possono essere classificate in tre gruppi distinti. Nepenthebionti: organismi che vivono all'interno degli ascidi e ne sono totalmente dipendenti, tanto da non poter vivere in altri luoghi. Nepenthefili: organismi che pur frequentando gli ascidi, non ne sono totalmente dipendenti. Nepenthexeni: organismi che frequentano occasionalmente gli ascidi. Tra i vari organismi, quelli che maggiormente frequentano gli ascidi delle Nepenthes sono le larve di mosche, i ragni, le formiche, gli acari ed altri piccoli insetti come le zanzare. Vi sono ad esempio due particolari specie di zanzare il cui rapporto simbiotico con la Nepenthes rajah è talmente sentito che hanno preso il loro nome proprio da quello della pianta, si tratta della Culex rajah, endemica di Sabah (Malaysia), e della Toxorhynchites rajah di Sabah, presente nel Borneo malesiano una zanzara che vive nel suo stadio larvale esclusivamente all'interno degli ascidi della pianta carnivora. Se osserviamo attentamente un ascidio di Nepenthes bicalcarata, notiamo nella parte finale del viticcio proprio in prossimità dell'attaccatura dell'ascidio stesso, un rigonfiamento simile ad una nicchia scavata lungo il viticcio stesso. Questo incavo naturale, funge da nido per le "Camponotus schmitzi", particolari formiche che popolano principalmente il Borneo, un'integrazione animale/vegetale che Federico Guglielmo Burbidge aveva intuito verso la fine del 1800. Le formiche non solo beneficiano di un luogo sicuro per nidificare, ma trovano anche sostentamento dal nettare prodotto dalla pianta. Inoltre, scendendo lungo le pareti interne degli ascidi e nuotando nel liquido digestivo, recuperano e si cibano delle prede più grosse che risultando invece indigeribili dalla pianta stessa e che sono quindi spesso soggette a putrefazione. Inoltre, queste formiche di per sé molto aggressive, allontano gli erbivori ed altri insetti che possano in qualche modo rimuovere le prede catturate dalle piante. Alcune ricerche specifiche hanno altresì dimostrato che le Camponotus schmitzi "puliscono" periodicamente la superficie del peristoma dell'ascidio aumentandone così l'efficienza di cattura ed allungandone i tempi di funzionalità. Le formiche sembrano favorire gli ascidi presenti nella parte alta della pianta, evitando di colonizzare quelli più bassi. Questo probabilmente perché le trappole basse o adiacenti al terreno sono soggette ad essere sommerse dall'acqua prodotta dalle forti piogge. Le inondazioni possono infatti provocare la morte delle uova delle formiche in via di sviluppo, delle larve e delle pupe. Se volessimo elencare altri casi di simbiosi, potremmo citare quelli del Pipistrello lanoso o del Pipistrello Kerivoula hardwickii, che hanno ideato un singolare connubbio con la Nepenthes rafflesiana elongata. Questi simpatici volatili forniscono nutrimento alla pianta attraverso i propri escrementi in cambio di rifugio all'interno degli ascidi. Possiamo citare inoltre il Misumenops nepenthicola una specie di granchio ragno che dimora all'interno degli ascidi delle Nepenthes malesiane ed indonesiane cibandosi delle mosche catturate dalle piante. Ancora il Granchio geosesarma malayanum, specie Nepenthefila che si nutre delle prede catturate dalla Nepenthes ampullaria. |