La Nepenthes è l’unico genere appartenente alla famiglia delle Nepenthaceae.
Per poter coltivare al meglio piante carnivore come le Nepenthes è fondamentale conoscere le caratteristiche dell’ecosistema in cui vivono. Il clima tropicale è presente nelle zone torride che si sviluppano all’interno delle foreste tropicali in un’area situata tra i paralleli 23° 27' Nord e 23° 27' Sud. Queste zone sono rappresentate dal fatto che in qualsiasi momento dell’anno, la durata del giorno è pressoché identica a quella della notte e questo fenomeno permette alla vegetazione di essere raggiunta dai raggi solari per 12-13 ore al giorno, condizione pressoché impossibili alle nostre latitudini, specialmente durante i mesi invernali dove il fotoperiodo è decisamente ridotto. Il clima tropicale è inoltre caratterizzato da un elevato tasso d’umidità che spesso da origine a violenti fenomeni temporaleschi che abbinati alle alte temperature, favoriscono lo sviluppo della foresta equatoriale pluviale. In queste regioni si possono trovare infatti le temperature medie più elevate di tutto il pianeta, anche in questo caso una condizione climatica molto particolare ed estremamente diversa rispetto a quella presente nelle zone europee. Neppure nei mesi più freddi le temperature ai tropici scendono al di sotto dei 18 C°. Oltre ad essere pianeggianti, le zone in cui crescono e si sviluppano le Nepenthes, presentano anche rilievi collinosi e montagnosi come il Monte Kinabalu che con i suoi 4095 m., è la montagna più alta della Malesia. Le Nepenthes vengono quindi classificate in tre gruppi a seconda delle caratteristiche geofisiche delle zone in cui esse vivono. Il primo gruppo prende il nome di “Lowland” e raggruppa tulle le Nepenthes che vivono in luoghi pianeggianti o comunque su rilievi che non superano i 1000 m. di altezza. In queste zone le temperature sono pressochè identiche sia di giorno (dai 29° ai 32°) che di notte (dai 20° ai 26°) con un’escursione termica molto lieve. Tra le specie più comuni classificate come Lowland possiamo citare la Nepenthes bicalcarata (0-950 m.), la Nepenthes campanulata (300-500 m.) e la Nepenthes madagascariensis (0-500 m.). Il secondo gruppo viene chiamato Intermediate e vengono annovertate tutte quelle Nepenthes che vivono in territori collinari tra i 1000 m. e i 1500 m. dove si manifesta un discreto sbalzo termico tra il giorno (dai 24° ai 29°) e notte (dai 13° ai 18°). Tra le specie più comuni classificate come Intermediate possiamo citare la Nepenthes copelandii (1400-1500 m.) e la Nepenthes ventricosa (1000-1200 m.). Nel terzo ed ultimo gruppo denominato Highland, troviamo invece le Nepenthes che vivono in montagna ad altutudini che vanno dai 1500 m. fino alle vette più alte. In questi luoghi lo sbalzo termico è decisamnete più marcato, durante il giorno si rilevano temperature che variano dai 21° ai 25°, mentre di notte le temperature scendono bruscamente tra i 7° e i 13°. Questi sbalzi termici sono utili alle piante che vivono a queste altitudini per poter metabolizzare al meglio gli zuccheri. Tra le specie più comuni classificate come Highland possiamo citare la Nepenthes hamata (1500-2500 m.), Nepenthes rajah (1500-2650 m.), Nepenthes villosa (1600-3240 m.) e la Nepenthes glabrata (1600-2100 m.). Da queste poche righe si evince quanto sia importante conoscere almeno sommariamente il clima che circonda in natura una determinata specie di Nepenthes prima di iniziare la sua coltivazione. Spesso e volentieri vogliamo a tutti costi acquistare una Nepenthes dopo averla ammirata in qualche fotografia ed esserne rimasti colpiti dalle forme e dai suoi colori. Prima di buttarci a capofitto nella coltivazione e sempre meglio porsi queste semplici domade. Posso darle tutta la luce di cui necessita? Posso garantirle la giusta tempertura ed il corretto tasso d’umidità? Sono in grado in qualche modo di creare quindi l’eventuale sbalzo termico di cui necessita la pianta? Se in tutta sincertà abbiamo risposto con un “sì “ a tutte le domade, possiamo ragionevolmente pensare di poter coltivare al meglio l’esemplare di Nepenthes a cui siamo interessati. Se tra le risposte vi è stato anche un solo “no”, allora lasciamo che siano altri a coltivare queste delicatissime piante, rischieremo di spendere inutilmente dei soldi ma sopratutto di far morire quello che pur sempre è un essere vivente. |