Molto spesso ci soffermiamo ad osservare le nostre Nepenthes ammirando le molteplici forme
e colori dei loro ascidi, ma quasi mai ci poniamo dinnanzi ad una semplice e alquanto bizzarra domanda...
come vedono gli insetti una Nepenthes?
Nel'affrontare questo argomento vorrei specificare come in altre sezioni, che ovviamente non posseggo le competenze e neppure strumentazioni sofisticate per stendere un vero trattato scientifico. Per realizzare le immagini presenti in questa pagina, ho utilizato una semplice lampada 396nm UV-Ultravioletto LED Scriverò quindi una semplice pagina basandomi su informazioni reperite in rete, sulla mia esperienza di coltivazione e ragionando anche secondo certe logiche. Per prima cosa, iniziamo con un concetto basilare... la maggior parte degli insetti è in grado di percepire le regioni UV dello spettro elettromagnetico e sono molto sensibili alla luce blu. E' stato recentemente scoperto da alcuni scienziati del Jawaharlal Nehru Tropical Botanic Garden and Research Institute in India, che le Nepenthes utilizzano, oltre alle sostanze zuccherine e allettanti fragranze, anche un ulteriore meccanismo per attirare le prede... emettono luce fluorescente invisibile all'occhio umano ma perfettamente percepita dagli insetti. In pratica le Nepenthes assorbono i raggi UV del sole, "respingendo" una luce blu intensa che difficilmente noi umani vediamo, ma che attira irresistibilmente gli insetti che come detto prima, percepiscono molto bene la fluorescenza blu. Se la pianta viene irrorata artificialmente con raggi UV in un ambiente buio, l'emissione di luce blu è estremamente più accentuata ed è perfettamente visibile anche dall'occhio umano. Nell'immagine che segue possiamo vedere a sinistra un ascidio di Nepenthes x 'Briggsiana' Lowii x ventricosa come siamo abituati a vederlo con i nostri occhi. A destra invece lo stesso ascidio come viene visto da un insetto. Osservando l'immagine precedente, possiamo notare come la fluorescenza non viene rilasciata su tutta la superficie dell'ascido, ma a colorarsi di blu intenso è solamente il peristoma. Per logica possiamo presumere che quanto notato non è del tutto casuale, il peristoma è la parte dell'ascidio più importante per la cattura delle prede essendo l'ingresso della trappola, ed è proprio lì dove le piante vogliono che arrivino le prede. Una volta che l'insetto è giunto nei pressi del peristoma, la pianta lo inganna con fragranze zuccherine che vengono secrete da specifiche ghiandole nettarifere, poste nella parte inferiore dell'opercolo che sovrasta il peristoma. Anche in questo caso la pianta agevola l'insetto nel riconoscere l'origine del nettare, predisponendo le ghiandole nettarifere ad emettere come il peristoma, brillanti fluorescenze blu. Nell'immagine che segue possiamo vedere a sinistra la parte sottostante dell'oprcolo di Nepenthes x 'Briggsiana' Lowii x ventricosa. Con i nostri occhi non riusciamo a distinguere se non a fatica la presenza delle ghiandole nettarifere. A destra invece notiamo invece come agli occhi degli insetti, le ghiandole nettarifere appaiano chiaramente come le stelle che brillano nel cielo notturno. Come sappiamo anche sulle foglie e lungo i rami delle Nepenthes, sono disseminate le ghiandole nettarifere ed anche in questo caso, la pianta sembra averle predisposte per emettere la luce blu fluorescente. Per logica, credo sia un'ennesima strategia della pianta, poiche a tal proposito mi vine in mente la favola di Pollino. La storiella la conosciamo tutti: Pollicino, avenva udito per caso la conversazione dei genitori che, vista la forte miseria e carestia, avevano intenzione di abbandonarlo nel bosco assieme ai suoi fratelli, così pensa ad uno stragenna e si riempie le tasche di sassolini bianchi. Il giorno dopo, mentre i genitori conducono i figli nel bosco, Pollicino lascia cadere i sassolini dietro di sé; seguendo questa traccia dopo che i genitori se ne sono andati, riesce a riportare sé stesso e i fratelli a casa. Ebbene sembra che la pianta voglia in qualche modo emulare il giovene Pollicino, segnando la strada a quegli insetti non alati (come ad esempio le formiche), per condurli lungo un percorso che li porta dritti verso gli ascidi. Nelle immagini che seguono, vediamo la differenza di visione (uomo/insetto) delle foglie, dei rami ed uno schema che rappresenta come la distribuzione delle ghiandole nettarifere che emettono fluorescenza, possono essere percepite da un insetto come la giusta strada per arrivare all'ascidio dove la concentrazione di nettare e maggiore. Per capire fino a che punto la fluorescenza blu venga effettivamente utilizzata dalle Nepenthes per attirare le prede, alcuni ricercatori hanno rivestito con un composto non fluorescente i peristomi di alcune Nepenthes khasiana monitorandole per 10 giorni. Al termine dell'esperimento si è potuto constatare come la cattura di insetti da parte di quelle piante, si era sensibilmente ridotto rispetto ad altre piante della stessa specie che non erano state sottoposte al medesimo trattamento. Seguono altre immagini che mostrano la differenza di visuale uomo/insetto
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