Errori umani



Tra le varie insidie che mettono a repentaglio la vita delle nostre piante, non dobbiamo dimenticare il fattore umano.
L'inesperienza e la troppa superficialità nella coltivazione, possono a volte provocare danni maggiori rispetto a quelli arrecati da parassiti, virus e malattie varie.
Utilizzare per esempio durante la preparazione del substrato della torba acida di sfagno con valori di Ph inferiori o maggiori a quelli sopportate dalle piante carnivore, porta spesso ad un deperimento della pianta stessa, annunciato dall'ingiallimento e/o da una colorazione nerastra delle foglie/trappole.
Non utilizzare materiali inerti e drenanti come la perlite o il ghiaino di quarzo, con il passare del tempo la torba si compatta, comprimendo e togliendo ossigeno all'apparato radicale della pianta con identici sintomi descritti prima.
Non parliamo poi di quando si tende a sostituire la torba acida di sfagno con altri tipi di substrato, come ad esempio terriccio per acidofile.
Il risultato è catastrofico.
Anche l'apporto idrico deve essere regolato in funzione della specie che stiamo coltivando.
La maggior parte delle Nepenthes per esempio non amano terreni troppo inzuppati, se si coltivano in vasi alti possiamo utilizzare il sottovaso con acqua, diversamente annaffiamo dall'alto solo quando il substrato tende ad asciugare.
Così facendo evitiamo pericolosi marciumi alla base e alle radici della pianta.
Anche per le Pinguicule messicane vale lo stesso discorso, in estate substrato leggermente umido mentre in inverno quasi secco, troppo apporto idrico porta le foglie ad assumere un colore chiaro ed una consistenza molliccia.
A volte è proprio la paura del marciume che porta a dare un apporto idrico scarso; le foglie tendono ad afflosciarsi e ad arrotolarsi su se stesse.
Importante è anche il posizionamento della la pianta, spesso non ci si fà troppo caso.
Correnti d'aria anche lievi, possono trasformare una foglia di Drosera da così



a così



Una rudimentale serretta può in qualche giorno ripristinare le gocce di colla alla pianta.



Anche l'esposizione solare deve essere ben valutata a seconda della specie.
Le Nepenthes pur amando grandi quantitativi di luce, non gradisce particolarmente i raggi solari, specialmente nelle ore centrali della giornata.
l'arrossamento delle foglie è un sicuro sintomo di troppo sole, foglie verde pallido o la scarsa produzione di ascidi, indica al contrario poca luce.

In conclusione, quando siamo intenzionati a coltivare una determinata specie di pianta carnivora, è buona norma prima dell'acquisto documentarsi per conoscerla al meglio.
Domandiamoci poi se siamo in grado e soprattutto abbiamo la possibilità di ricrearle il suo habitat naturale.
Senza la necessaria conoscenza e l'impossibilità di dare alla pianta un ambiente climatico corretto, mettiamo da parte la smania di volerla coltivare a tutti i costi.
Tentare comunque la sua coltivazione, si rivelerà presto una disfatta personale con la probabile morte della pianta stessa.