La germinazione, è la fase più importante e finale della vita di un seme.
Per esprimere in parole povere questo concetto, possiamo dire che si tratta di un processo fisiologico che segna il passaggio della pianta dallo stato embrionale al completo sviluppo del germoglio. Può sembrare un paradosso, ma la fase iniziale della germinazione inizia al finire della situazione di quiescenza del seme, fase che si manifesta in concomitanza di particolari condizioni climatiche. La germinazione avviene quando: • Vi è una quantitativo sufficiente di ossigeno che ripristina ed aumenta il metabolismo dell'embrione attivando così gli enzimi presenti all’interno del seme stesso, affinché questi riescano a scindere le varie sostanze immagazzinate nell’endosperma o nei cotiledoni. • Vi sia la presenza di acqua che permette la ripresa e la crescita dell’embrione. • Vi sia la presenza di temperatura, questa ha un ruolo sicuramente basilare poiché è un elemento fondamentale per lo svolgimento dei processi biochimici durante la germinazione. Per le piante temperate come ad esempio Dionea e Sarracenia, sono sufficienti intervalli termici relativamente ristretti dai 10°C ai 20°C, mentre per le piante carnivore tropicali come ad esempio Nepenthes e molte Drosere, l’intervallo termico risulta più marcato, dai 20°C ai 40°C. • Vi sia la luce, questa è un'ulteriore fattore che condiziona la germinazione, anche se in natura esistono semi in cui il buio ne favorisce invece la germinazione. ![]() Affinché si inneschi la germinazione è necessario che il seme possa reidratarsi con un reintegro dei liquidi persi in precedenza durante la sua disidratazione. Un processo possibile grazie all’assorbimento dell’acqua presente all’esterno. Questa situazione può essere più o meno difficoltosa per il seme, a seconda di quanto sia spesso e coriaceo il tegumento che lo circonda. La reidratazione avviene in pratica mediante due fasi ben distinte. Nella prima fase chiamata imbibizione, il contenuto di acqua passa dal 20% al 60%, mentre nella seconda fase avviene un processo di osmosi che porta il contenuto dell’acqua al 98%. Non appena il seme ha assorbito la quantità di acqua necessaria per poter germinare, la radichetta inizia il suo sviluppo. Una volta che questa riesce ad aprirsi un varco attraverso gli strati del tegumento, fuoriesce all’esterno inserendosi nel terriccio circostante per potersi rafforzare con il passare del tempo. Le giovani plantule presentano subito una copia di foglioline, i cotiledoni caratterizzati dal possedere una riserva di nutrimenti per la nuova plantula. Quando questo nutrimento si esaurisce, i cotiledoni si avvizziscono e lasciano il posto alle prime e vere foglioline. La fase di germinazione vera e propria termina quando la nuova pianta, pur attingendo ancora alle poche riserve nutrienti rimaste, acquista la capacita di compiere la fotosintesi clorofilliana, una procedura naturale che le consentirà di divenire autonoma per quanto riguarda il suo approvvigionamento nutrizionale. Il tempo necessario alla radichetta di essere completamente autonoma dipendo come per la germinazione da svariati fattori ambientali tra i quali rivestono sicuramente una notevole importanza la temperatura e l’umidità dell’aria. |