L'impollinazione del fiore di questa pianta non risulta un'operazione particolarmente difficile, ma
per aver successo è necessario conoscere bene l'anatomia del suo fiore ma non solo,
è infatti assolutamente indispensabile capire le tempistiche per la raccolta del polline e per la
fecondazione dell'ovario.
Iniziamo quindi a conoscere gli apparati sessuali del fiore, l'immagine successiva ci mostra esattamente dove si trova lo "stigma", l'apparato femminile del fiore e gli "stami", il cui insieme forma l'apparato maschile dal quale rivacare il polline.
Come per la Dionaea muscipula, anche la Heliamphora utilizza un’efficace stratagemma
per evitare in natura l’autoimpollinazione, i suoi fiori presentano infatti una “dicogamia fiorale” ovvero la maturazione degli stami
e dello stigma in due momenti ben differenti.
All’apertura del primo fiore, lo stigma è ricettivo, pronto cioè a ricevere il polline, mentre gli stami non sono ancora in grado di produrre il polline e sono caratterizzati da una colore verde chiaro. Siamo in presenza in questo caso di una fase denominata "femminile", gli stami assumono una posizione perpendicolare rispetto allo stigma, in modo che Quando sullo stesso stelo, sboccia un secondo fiore, nel primo lo stigma non risulta più ricettivo, mentre gli stami ormai maturi e caratterizzati da un bel colore giallo banana, sono pronti a rilasciare il polline. In questo stadio della fioritura denominata fase "maschile", gli stami assumono una posizione parallela rispetto a quella dello stigma, un modo per essere ben visibili agli insetti impollinatori per permettere loro di prelevare il polline da trasportare su di un altro fiore. Per impollinare quindi un fiore di Heliamphora bisognerà quindi avere a disposizione più piante oppure semplicemente attendere la fioritura di almeno due fiori sullo stesso stelo floreale. E’ da notare inoltre che il rilascio del polline avviene solamente se gli stami sono sollecitati da vibrazioni con particolari frequenze, che in natura equivalgono ad esempio a quelle prodotte dalle ali delle api (250 Hz). Per simulare le vibrazioni emesse dalle ali di un insetto impollinatore, dobbiamo procuriamoci uno strumento in grado di produrre tali vibrazioni, per esempio un diapason o una pinzetta. Le onde meccaniche si ripercuoteranno sugli stami che sollecitati dalle vibrazioni lasceranno cadere il loro polline che potrà essere raccolto su di un cartoncino posto sotto al fiore. In questa fase bisogna porre particolare attenzione al fatto che a differenza del polline di altre piante carnivore, quello prodotto dal fiore dell'Heliamphora è composto da granelli che hanno dimensioni microscopiche, quasi invisibili ad occhi nudo che si rivelano inoltre alquanto volubili nell'aria come se si trattasse di nuvole di fumo. E' consigliabile quindi utilizzare un cartoncino di colore nero da porre ad una distamza minima dal fiore, in modo da evitare inutili dispersioni del polline durante la sua caduta. Se giunti alla fase maschile, si ha difficoltà nel raccogliere il polline, probabilmente la causa di ciò è da attribuire all’eccessiva umidità. Questa pianta carnivora infatti, fiorisce in natura durante la stagione "secca" dove l’umidità all’altezza del fiore è notevolmente inferiore a quella in cui si trovano gli ascidi. Una soluzione può essere quella di recidere il fiore in fase maschile, sistemandolo in un luogo con poca umidità, in modo da permettere agli stami di asciugarsi e rilasciare più facilmente il polline. Attenzione che l’alta umidità può incidere anche sull’apertura dei sepali dei fiori e potrebbe quindi alterare sia la fase maschile che quella femminile. Quando il fiore viene impollinato, l’ovario inizierà progressivamente a gonfiarsi senza che il fiore perda i suoi sepali, e dopo un periodo di tempo che può variare dai 2 ai 3 mesi, i semi terminano il loro periodo di maturazione e sono pronti per la raccolta. |