Come ben sappiamo, alcune specie carnivore come ad esempio le Nepenthes non amano substrati particolarmente
zuppi.
Per questa ragione durante i nostri periodi di assenza, l'approvvigionamento idrico di queste piante risulta più complicato rispetto ad altre specie carnivore. In questa pagina vedremo come realizzare delle semplici "flebo per Nepenthes"; con questa tecnica, il substrato verrà idratato goccia a goccia mantenendosi umido per un determinato periodo di tempo. Materiale occorrente: Un kit per flebo, acquistabile in qualsiasi farmacia. Una bottiglia o contenitore in plastica con tappo ermetico.
Pratichiamo un foro nel tappo del contenitore in modo tale da poter infilare la parte terminale del kit da flebo
(quella col serbatoio) e fissarla con della colla a caldo.
Riempiamo di acqua la bottiglia ed avvitiamo il tappo... la flebo è pronta per l'uso.
A questo punto dobbiamo posizionare la flebo nelle vicinanze della pianta.
I metodi di fissaggio sono molteplici, basta solo un pò di fantasia, l'importante è che la flebo si trovi sempre più in alto rispetto alla pianta in modo da facilitare lo scorrere dell’acqua. Un eventuale tutore può essere utile (fotografia seguente 'A') per fissare il tubicino dal quale scenderanno le gocce d'acqua. L'afflusso di acqua sarà bilanciato mediante l'apposito regolatore a corredo del kit per flebo (fotografia seguente 'B')
Ora la domanda sorge spontanea.... quanta autonomia di tempo può garantire questa tecnica?
La risposta non è purtroppo semplice, in quanto sono molteplici i fattori che devono essere presi in considerazione per stimare un tempo di autonomia approssimativamente corretto. Dobbiamo tener conto innanzitutto delle dimensioni del vasetto e quindi della quantità di substrato che vogliamo mantenere umido, di quanta acqua può contenere la bottiglia/contenitore, con quale frequenza regolare la fuoriuscita delle gocce e non per ultimo le condizioni climatiche (temperatura/umidità). E' bene quindi attrezzarsi per tempo in modo da poter provare diverse soluzioni fino a raggiungere l'autonomia sufficiente a coprire il tempo della nostra assenza, tenendo però presente al fattore temperatura/umidità difficile da stabilire in anticipo. Possiamo comunque provare a stimare un tempo teorico durante il quale l'acqua continuerà a scendere inumidendo il substrato Una goccia d'acqua mediamente possiede un volume di 0,05 ml (dato reperito in Internet). Utilizzando una bottiglia/contenitore da 2 Litri (2000 ml) avremo a disposizione 2000 ml / 0,05 ml = 40000 gocce circa. Supponiamo di regolare l'uscita dell'acqua in modo che scenda una goccia ogni 10 secondi (tempo stimato affinchè la torba rimanga umida) in questo modo sappiamo che in un minuto scenderanno 6 gocce. Avremo quindi a disposizione (40000 gocce / 6 gocce) 6666 minuti circa, paria a (6666/60) 111 ore circa, pari a 4,5 giorni circa. Ricapitolando, con una bottiglia da 2 litri d'acqua ed una frequenza di gocciolamento di 6 gocce al minuto, avremo una autonomia di circa 4 giorni e mezzo. Ovviamente la frequenza dell'afflusso di acqua dipende dalla massa di torba da mantenere umida e dalle condizioni climatiche e quindi il tempo di autonomia potrà variare rispetto all'esempio che abbiamo visto. |