Le piante del genere Drosera appartengono alla famiglia delle Droseraceae; se ne contano all'incirca
190 specie che nel corso dei secoli hanno colonizzato praticamente l'intero continente,
dalle Americhe all'Europa, dall'Africa all'Asia, fino all'Australia dove è presente il maggior numero di specie di
questa pianta carnivora.
Alcune sono rampicanti e formano sottili fusti che nel caso della D. erythrogyne possono ragggiungere la lunghezza di qualche metro. Le sue foglie assumono forme diverse (ovali, filiformi o rotonde), presentando nel contempo una struttura molto simile a quella delle comuni piante: un gambo o picciolo che sorregge la lamina fogliare. L'intera foglia è ricoperta da ghiandole sessili mentre ai suoi bordi sono presenti numerosi peli unicellulari in grado di secernere un liquido vischioso che permette alla pianta di catturare le prede. Le specie presenti nelle regioni temperate per esempio, per adattarsi alle rigide temperature dei mesi invernali, producendo in questo periodo una sorta di ibernacoli che proteggono la pianta dal gelo. Altre specie denominate tuberose, durante l'estati torride delle regioni in cui vivono, perdono la loro parte aerea rinchiudendosi in tuberi sotterranei, rimanendo in questo stato fino all'arrivo delle pioggie autunnali. Le Pigmee, appellativo attribuito alle Drosere più piccole del mondo, si difendono dal caldo delle estati australiane, producendo al centro della rosetta una sottile peluria biancastra chiamata "stipule" che proteggono la pianta dal calore bruciante del sole. Tette le specie Si sviluppano in ogni caso su terreni estremamente poveri di sostanze nutrienti e carenti di azoto. In linea di massima, tutte le Drosere, sono estremamente longevi, in natura o se ben coltivata, possono raggiungere la veneranda età di 50 anni. |