Trigger - sensore di calore


Recenti studi sulla Dionaea muscipula condotti dai biofisici Rainer Hedrich e Shouguang Huang dell'Università Julius-Maximilians di Würzburg (Germania), hanno portato alla scoperta di un nuovo ruolo svolto dai “trigger”.
Non solo questi hanno la capacità di transcodificare un movimento meccanico (il tocco di un insetto) in un impulso elettrico (chiusura della trappola), ma sono anche in grado di svolgere il compito di “recettori di calore”.
La Dionaea muscipula, vive nel suo habitat naturale (Caroline) quasi interamente ricoperta di erba che durante la stagione estiva, tende a seccare e a prendere fuoco a causa dei fulmini prodotti dai violenti temporali che si scatenano in quella zona durante il periodo estivo.
I due biofisici, hanno scoperto che, quando sulla superficie interna della trappola, la temperatura superava la soglia dei 37°C, i trigger all'interno della trappola producevano un impulso elettrico.
Quando la temperatura aumentata ulteriormente fino a un massimo di 55°C, i trigger producevano un secondo impulso elettrico e la trappola si chiudeva.
Hanno anche notato che se la temperatura aumenta gradatamente come, accade nelle tipiche giornate estive, i trigger non reagiscono a questo tipo di stimolo e la trappola non scatta.
La reazione dei trigger sembra invece attivarsi solo quando le temperature aumentavano bruscamente, come nel caso in cui ad esempio, una rapida ondata di caldo provocata da un incendio, avanza e si avvicina alla pianta.
Hedrich arrivò quindi a dedurre, che a differenza dell'uomo, i trigger non si allertano quando viene superata la una certa temperatura, ma reagiscono alla velocità del cambiamento di temperatura.
In questo modo i trigger di molte trappole interessate dal calore/fuoco, rimangono protetti dalle ustioni, riprendendo nella maggior parte dei casi il loro compito primario dopo la fine di un incendio.



Ho provato a simulare, ovviamente a livello casalingo, il test dei due biofisici, ed i risultati sono stati a dir poco sorprendenti.
Strumenti utilizzati:
Una Dionaea muscipula
Un termometro laser digitale infrarossi a pistola
Un mini ventilatore portatile
Un phon

Segue un breve filmato del test diviso in tre parti.
Parte 1
Viene misurata la temperatura sulla superficie interna della trappola della Dionaea muscipula "cavia".
Nonostante la temperatura rilevata sia decisamente alta (44,2°), la trappola è stabile e ben aperta... questa temperatura è stata infatti raggiunta in maniera graduale durante il corso della giornata.
Parte 2
Questa fase non fa parte dei test effettuati all'Università di Würzburg, ma ho voluto vericare comunque come il processo inverso all'ondata di calore non metta in allarme i trigger.
Questa pianta carnivora è temperata e quindi non ha nulla da temere con le temperature fredde/rigide.
L'interno della trappola viene raggiunta da aria fresca proveniente dal mini ventilatore.
Sebbene si rileva una brusca discesa della temperatura (da 28,4° a 26,9°) la trappola rimane aperta.
Questo è normale, poichè i trigger, secondo i due biofisici, sono predisposti ad allarmare la pianta solamente all'aumentare della temperatura (probabile causa di un incendio).
Parte 3
L'interno della trappola viene questa volta irrorata da aria calda proveniente dal phon, questo per simulare l'ondata di calore dell'incendio che si avvicina.
Si parte da una temperatura di 31,3° ed in pochi secondi, quando da temperatura da 36,2° passa bruscamente a 37,7° (la minima soglia di allerta è di 37°) ecco che i trigger "allertano" la pianta e la trappola scatta a proteggere i suoi organi interni.

Segue il filmato del test