Test enzimatico su piante carnivore


Teoria:
Gli enzimi digestivi prodotti dalle piante carnivore, dissolvono lo strato di gelatina presente sulla pellicola fotografica.
Il supporto base della pellicola fotografica, è formato di materiale plastico ed altri strati con emulsioni di alogenuro d’argento e cristalli a grandezza variabile.
Il materiale fotosensibile è unito poi alla emulsione di alogenuro con della gelatina.
La gelatina utilizzata come ingrediente principale è la gelatina animale, ottenuta per idrolisi dal collagene, una proteina che è il componente principale del tessuto connettivo degli animali (tendini, legamenti, ossa, cartilagini).
Proprio per la presenza di questa gelatina animale, gli enzimi prodotti dalle piante carnivore al suo contatto, ne iniziano la digestione dissolvendola, lasciando col tempo zone chiare sullo sfondo scuro della pellicola.
Tanto più sono potenti gli enzimi della pianta, maggiore è evidente il danneggiamento dello strato superficiale della pellicola.

Materiale:
Pellicola fotografica da 400 ASA (ha uno strato gelatinoso abbastanza spesso) Drosera capensis (una delle Drosere con un'alta potenzialità di enzimi digestivi).

Preparazione:
Alcuni test hanno evidenziato che il lievito stimola la produzione degli enzimi nelle piante carnivore, nella Drosera ad esempio i tentacoli e talvolta anche l'intera foglia si arrotolano nella zona trattata con il lievito.
I migliori risultati di stimolazione sono stati ottenuti utilizzando una soluzione al 10% di lievito diluito in acqua, normalmente bastano 2- 3 gocce di soluzione applicata sulla foglia con l’ausilio di una piccola pipetta.

Test:
Il ritaglio della pellicola va adagiato sulla foglia laminare della Drosera mentendola in quella posizione per qualche giorno.
Trascorso questo lasso di tempo, è possibile prelevare il ritaglio della pellicola ed osservarne il grado di danneggiamento, maggiore è il degrado, maggiore è stata la potenza degli enzimi prodotti della pianta.
Di seguito una tabella trovata su Internet in un articolo di Siegfried Hartmeyer dove per varie specie di piante è riportato la descrizione dello stato del negativo ed il relativo grado di attività degli enzimi.

Legenda:
N: Test negativo
+:
Test positivo (lo strato di gelatina mostra centri scuri ma senza perforazione).
+ +: Test positivo (lo strato di gelatina è parzialmente perforato).
+ + +: Test positivo (lo strato di gelatina è decisamente perforato con grossi buchi).


Pianta Aspetto dei negativi trattati grado di attività

B. liniflora

Presenza di deboli segni di colla.
Non ci sono zone scure o perforazione della gelatina.
N

D. adelae

Aloni chiari in contrasto con aloni scuri.
Lo strato di gelatina è stato parzialmente perforato.
+ +

D. aliciae

Aloni chiari in contrasto con aloni scuri.
Lo strato di gelatina non presenta perforazioni
+

D. browniana

Aloni chiari in contrasto con aloni scuri.
Piccoli buchi (1- 2 mm) sono presenti nello strato di gelatina.
+ + +

D. capensis

Aloni chiari in contrasto con aloni scuri.
Lo strato di gelatina è stato parzialmente perforato.
+ +

D. capensis
x
D. aliciae

Aloni chiari in contrasto con aloni scuri.
Lo strato di gelatina è stato fortemente perforato.
+ + +

D. cuneifolia

Aloni chiari in contrasto con aloni scuri.
Lo strato di gelatina è stato parzialmente perforato.
+ +

D. macrophylla

Aloni chiari in contrasto con aloni scuri.
Grossi buchi (fino a 10 mm) presenti nello strato di gelatina.
+ + +

D. prolifera

Aloni chiari in contrasto con aloni scuri.
Lo strato di gelatina è stato fortemente perforato.
+ + +

D. stolonifera

Aloni chiari in contrasto con aloni scuri.
Lo strato di gelatina è stato parzialmente perforato.
+ +

R. dentata

Nessun alone chiaro o scuro.
Piccoli fori puntiformi visibili sullo strato di gelatina.
N


Dalla tabella si può notare come tutte le Drosere utilizzate per il test abbiano in qualche modo dimostrato un grado di attività enzimatica più o meno importante, mentre per quanto riguarda la Roridula non ha dato segni positivi, in quanto come sappiamo questa specie è classificate come Protocarnivora, pianta cioè in grado di attirare e catturare le loro prede, ma incapace di digerirle in maniera autonoma.

Test personali:
Il primo test è stato condotto per verificare la potenzialità enzimatica di una Nepenthes bicalcarata 'red flush'.
Ho utilizzato per l'occasione un vecchio negativo debitamente ritagliato ed etichettato, inserito poi all'interno di ascidio dove sul fondo era già presente un certo quantitativo di liquido digestivo.




Dopo due giorni la pellicola è stata estratta ed ha presentato inequivocabili segni di deterioramento.




Rapportando l'esito del test a quanto riportato nella tabella vista sopra, possiamo dire che la Nepenthes bicalcarata 'red flush' ha un potenziale enzimatico di "+".