Il genere Nepenthes, ed altre carnivore tropicali coltivate in terrario, sono piante che raramente riescono a completare il loro corretto ciclo di alimentazione che come sappiamo comprende anche la cattura e la digestione delle prede. Difficilmente infatti mosche, zanzare ed altri insetti che occasionalmente troviamo nelle nostre case, riescono ad “entrare” nei terrari, specialmente nelle stagioni invernali, periodo dell'anno durante il quale gli insetti non sono quasi mai presenti o comunque scarseggiano nelle abitazioni. Proprio per aggirare questa situazione di difficoltà oggettiva, siamo in un certo senso costretti ad utilizzare tecniche alternative per far si che le nostre piante possano in qualche modo assimilare i giusti nutrimenti per crescere e vegetare correttamente. La soluzione più ovvia, semplice e sbrigativa, è senza ombra di dubbio, quella di di somministrare loro concimi chimici già pronti e ben bilanciati. Alcuni coltivatori, contrari all'utilizzo di sostanze chimiche, preferiscono affidarsi ad alimenti di uso comune come ad esempio filtrati di pollo, albume ed altri sostanze tendenzialmente nutritive ma che contengono basse percentuali di grassi. Siamo però consapevoli che solo in natura vi sono tutti i presupposti e le condizioni ottimali per far si che una pianta carnivora possa integrare la propria “dieta alimentare” grazie ad insetti e piccoli invertebrati. Anche all'interno di un terrario, oltre a creare un habitat simile a quello che caratterizza le zone tropicali, è possibile riprodurre le condizioni naturali per quanto riguarda l'alimentazione delle piante, senza utilizzare stratagemmi "artificiali". Dare quindi alle nostre piante, la possibilità di utilizzare insetti vivi per integrare la loro alimentazione è in qualche modo quella che possiamo definire e chiamare “concimazione naturale”. L'idea di utilizzare questo tipo di concimazione, mi è balenata dopo aver realizzato ed avviato un terrario bio-attivo. All'interno di questo particolare terrario, sono presenti quattro specie di Nepenthes, una colonia di Collemboli ed una giovane copia di Lepidodactylus lugubris, piccoli gechi la cui dieta si compone perlopiù di insetti vivi. Ogni 2-3 giorni, devono quindi essere immessi all'interno del terrario, una buona quantità di Drosophile (moscerini della frutta) che come detto in precedenza rappresentano la base alimentare dei gechi carnivori. Fin da subito ho notato con stupore che questi moscerini della frutta, oltre a tentare di sfuggire alle fauci dei Gechi, si ammassavano sugli ascidi delle Nepenthes assaporandone le sostanze zuccherine presenti sugli opercoli ed i peristomi.
Molte di queste Drosophile erano abili ad evitare in un certo senso di divenire pasto per i Gechi, ma attirate dalle
sostanze zuccherine prodotte dalle piante, finivano inevitabilmente per cadere all'interno degli ascidi,
divenendo così cibo per le Nepenthes.
La fortuna di aver scattato alcune fotografie alle quattro Nepenthes nel momento in cui queste sono state inserite nel terrario, mi ha permesso dopo poco più di due mesi (66 giorni) di scoprire con enorme stupore che le piante avevano più che raddoppiato le loro dimensioni. Non avendo somministrato loro alcun tipo fertilizzante (per la presenza di animali vivi), la straordinaria crescita era senza ombra di dubbio da attribuire alle centinaia di Drosophile catturate e digerite in quei primi 66 giorni. Le immagine che seguono testimoniano la sbalordita crescita delle piante. Possiamo vedere a sinistra le dimensioni di una Nepenthes truncata (cerchio "A") ed una Nepenthes 'viking' x hamata "Tambusisi" BE-3685 (cerchio "B" foto del 4/01/2024) nel giorno in cui sono state inserite nel terrario (foto del 30/10/2023), mentre a destra le stesse piante fotografate a distanza di 66 giorni (foto del 4/01/2024). Le prossime due immagine testimoniano la sbalordita crescita delle altre due Nepenthes. Possiamo vedere a sinistra le dimensioni di una Nepenthes aenigma BE-3770 (cerchio "C") ed una Nepenthes eustachya x tenuis BE-397 (cerchio "D") nel giorno in cui sono state inserite nel terrario, (foto del 30/10/2023), mentre a destra le stesse piante fotografate a distanza di 66 giorni(foto del 4/01/2024). E' più che naturale per i coltivatori che vorrebbero utilizzare questa tecnica, farsi qualche domanda. Dove reperire le Drosophile? Come gestire le Drosophile durante il loro inseriemnto all'interno del terrario affinchè queste non si disperdano nella stanza? Come mantenere attive le colonie di Drosophile in modo da averne disponibilità in qualsiasi momento per utilizzarle come concime naturale per le nostre piante? Sono ovviamente tutte domande lecite alle quali ovviamente possiamo dare delle valide risposte. Per prima cosa diciamo subito che vi sono in rete numerosi siti commerciali specializzati nella vendita di rettili, anfibi e animali esotici e che propongono tra i vari "accessori", anche insetti da pasto per rettili e anfibi come cibo vivo di alta qualità. Nella quasi totalità di questi siti, si posso quindi acquistare colonie di Drosophile melanogaster e Drosophila hydei (specie che vanno per la maggiore) a pochi euro. Per rispondere alla seconda domanda, diciamo che le Drosophile acquistate presso questi siti specializzate, sono "atteri", cioè modificate geneticamente al fine di inibire il volo nonostante siano provviste di ali. E' chiaro quindi che con questa peculiarità, le Drosophile che utilizzeremo le possiamo tranquillamente spostare dal barattolo in cui vengono conservate, nel terrario senza il pericolo che volando possano disperdersi nella stanza. Benchè siano inibite al volo, sono in grado di arrampicarsi su ogni superficie, per cui di dovrà avere l'accortezza di avere un terrario ben sigillato, o interporre tra questo ed il coperchio una rete ma magli molto fini per evirare la fuga delle Drosophile (argomento che ho ampiamente trattato nella pagina dedicata alla realizzazione di un terrario bio-attivo e che si trova in questa sezione). Per quanto riguarda l'ultima domanda, possiamo tranquillamente dire che non è obbligatorio gestire e mantenere colonie di Drosophile è possibile acquistarle al bisogno a seconda della cadenza con cui si vogliono concimare le piante. L'unico lato negativo sull'acquisto al bisogno e che i costi diventano elevati con le spese di spedizione, che normalmente sono 3 o 4 volte il prezzo della colonia; se acquistiamo ad esempio una colonia a 3€ rischiamo di pagare anche 15€. Se si vuole invece "allevare" le Drosophile partendo da una semplice coloni acquistata, questo comporterà sicuramente un risparmi economico, con l'aggiunta di avere sempre "cibo vivo" per le nostre piante in qualsiasi momento. L'allevamento e la manutenzione di colonie di Drosophile è un altro argomento che ho ampiamente trattato nella pagina dedicata alla realizzazione di un terrario bio-attivo e che si trova in questa sezione. |