Come rinvasare



Il rinvaso di una pianta carnivora richiede alcune attenzioni specifiche, in quanto queste piante hanno esigenze particolari rispetto al terreno e alle condizioni di coltivazione.
Ecco una guida dettagliata sui passaggi necessari per rinvasare una pianta carnivora:
Fase 1: Preparazione del nuovo vaso.
Quando si sceglie il vaso per rinvasare una pianta carnivora, è importante considerare diversi aspetti cruciali per il benessere della pianta:
Dimensioni.
Le piante carnivore spesso hanno radici poco profonde ma estese.
Bisogna assicurarsi che il nuovo vaso abbia abbastanza spazio per le radici senza essere eccessivamente grande, altrimenti potrebbe trattenere troppa acqua.
Materiale.
I vasi di plastica o ceramica sono generalmente preferiti perché mantengono meglio l'umidità rispetto a quelli di terracotta, che tendono a assorbire l'acqua e potrebbero asciugare troppo rapidamente il terreno.
Drenaggio.
E' fondamentale assicursi che il vaso abbia fori di drenaggio sufficienti sul fondo per evitare il ristagno d'acqua, che potrebbe danneggiare le radici della pianta carnivora sensibili alla decomposizione.
Acidità del terreno: Alcune piante carnivore necessitano di un terreno acido.
Il nuovo vaso deve essere adatto per mantenere un pH adeguato per la tua specie di pianta carnivora.
Estetica.
Anche se non di vitale importanza, considerare anche l'aspetto visivo, scegliendo un vaso che si integri con l'estetica complessiva del tuo spazio.
Scegliendo un vaso che soddisfi queste esigenze, aiuteremo la nostra pianta carnivora a prosperare in un ambiente sano e adatto alle sue particolari esigenze.
Fase 2: Preparazione del substrato.
La preparazione del terreno per rinvasare una pianta carnivora è un passaggio cruciale, poiché queste piante richiedono un substrato specifico che imita il loro habitat naturale: acido, povero di nutrienti e ben drenato.
Ecco un elenco dei materiali più comuni utilizzati per preparare il substrato da utilizzare per rinvasare.
Torba acida di sfagno.
Descrizione: È uno dei materiali più comuni per il rinvaso delle piante carnivore.
Si tratta di un muschio che, quando decomposto, forma una torba molto acida e povera di nutrienti.
Utilizzo: Ideale come base per il substrato, mescolata con altri materiali per garantire un buon drenaggio.
Caratteristiche: Mantiene bene l'umidità e ha un pH acido, perfetto per le piante carnivore.
Perlite.
Descrizione: Una roccia vulcanica espansa, leggera e bianca, usata per migliorare l'aerazione e il drenaggio del terreno.
Utilizzo: Si mescola alla torba in varie proporzioni a seconda della specie per assicurare che il terreno non diventi troppo compatto.
Caratteristiche: Non altera il pH del terreno e permette un buon drenaggio, evitando il ristagno d'acqua.
Sabbia di quarzo (sabbia silicea).
Descrizione: Sabbia composta principalmente da quarzo (silice), senza calcare o altri minerali che potrebbero influenzare il pH del terreno.
Utilizzo: Può essere miscelata con torba per migliorare il drenaggio e la struttura del substrato.
Caratteristiche: Deve essere lavata bene prima dell'uso per rimuovere eventuali impurità.
È importante che sia sabbia pura e non contenga sali o altre sostanze chimiche.
Fibra di cocco.
Descrizione: Sottoprodotto del guscio del cocco, spesso utilizzato come alternativa alla torba di sfagno.
Utilizzo: Deve essere ben lavata per rimuovere eventuali sali naturali presenti.
Può essere utilizzata in combinazione con perlite o sabbia.
Caratteristiche: Mantiene bene l'umidità ed è un'opzione ecologica rispetto alla torba, ma bisogna fare attenzione al suo contenuto di sali.
Sfagno vivo.
Descrizione: Sfagno vivo che cresce naturalmente nelle torbiere.
Utilizzo: Può essere usato come strato superiore del substrato o da solo, in particolare per piante carnivore come le Nepenthes o le Heliamphora.
Caratteristiche: Mantiene l'umidità molto bene e aiuta a prevenire la crescita di alghe o muffe nel substrato.
Vermiculite.
Descrizione: Un minerale espanso che trattiene l'umidità.
Utilizzo: Meno comune della perlite, ma può essere usata in piccole quantità per aiutare a mantenere il terreno umido.
Caratteristiche: Può trattenere troppa acqua, quindi non è sempre la scelta migliore per tutte le specie di piante carnivore.
Corteccia di pino (Bark).
Descrizione: Pezzi di corteccia di pino, spesso usati per migliorare il drenaggio e l'aerazione nel substrato.
Utilizzo: Ideale per piante carnivore epifite come le Nepenthes, che richiedono un substrato molto arioso.
Caratteristiche: Aiuta a mantenere un buon equilibrio tra umidità e drenaggio, perfetto per le specie che non tollerano il ristagno d'acqua.
Acqua distillata, piovana o da osmosi.
Quando inumidisci il terreno, utilizza solo acqua distillata, da osmosi o piovana.
L'acqua del rubinetto può contenere minerali che danneggiano le radici delle piante carnivore.
Materiali da evitare.
Terricci universali: Ricchi di nutrienti, possono essere letali per le piante carnivore.
Terreni concimati o fertilizzati: Le piante carnivore non tollerano fertilizzanti o additivi chimici.
Sabbia comune o sabbia da spiaggia: Potrebbe contenere sali e minerali che possono alterare il pH e danneggiare la pianta.
Seguendo questi passaggi, potrai preparare un terreno ottimale per il rinvaso della tua pianta carnivora, fornendole le condizioni ideali per crescere sana e robusta.
Nel video che segue viene spiegato come preparare in modo corretto la torba acida di sfagno per effettuare i rinvasi.



Fase 3: Proporzione dei vari elementi.
Le piante carnivore hanno esigenze specifiche per quanto riguarda il substrato, che varia leggermente a seconda della specie.
Ecco le proporzioni standard per creare un substrato ottimale per alcune delle specie di piante carnivore più comuni:
Dionaea muscipula.
Proporzione consigliata: 70% torba di sfagno + 30% perlite o sabbia silicea.
Descrizione: Questo mix garantisce un buon livello di umidità con un drenaggio sufficiente. Le Dionaea richiedono un substrato povero di nutrienti, che resti acido e ben aerato.
Drosera.
Proporzione consigliata: 70% torba di sfagno + 30% perlite o sabbia silicea.
Descrizione: Simile alla Dionaea, la Drosera necessita di un substrato acido e povero di nutrienti, con un buon drenaggio per prevenire il ristagno d'acqua.
Sarracenia.
Proporzione consigliata: 60% torba di sfagno + 40% perlite o sabbia silicea.
Descrizione: Le Sarracenia tollerano un po' più di umidità nel substrato, ma è comunque importante mantenere un buon livello di aerazione e drenaggio.
Nepenthes.
Proporzione consigliata: 50% fibra di cocco o corteccia di pino + 30% perlite + 20% sfagno vivo o torba di sfagno.
Descrizione: Le Nepenthes sono piante tropicali che richiedono un substrato molto arioso e ben drenato.
Un mix con fibra di cocco e corteccia di pino è ideale per simulare l'ambiente epifita in cui crescono naturalmente.
Pinguicula.
Proporzione consigliata: 50% torba di sfagno + 30% perlite + 20% sabbia di quarzo.
Descrizione: Le Pinguicule preferiscono un substrato leggermente più sabbioso che favorisca un buon drenaggio, mantenendo comunque un certo grado di umidità.
Cephalotus follicularis.
Proporzione consigliata: 50% torba di sfagno + 30% perlite + 20% sabbia di quarzo.
Descrizione: Questa pianta richiede un substrato ben aerato ma che trattenga l'umidità, con una struttura che simuli la consistenza delle torbiere australiane.
Heliamphora.
Proporzione consigliata: 60% sfagno vivo + 20% perlite + 20% corteccia di pino.
Descrizione: Le Heliamphora preferiscono un substrato acido e molto aerato, simile a quello che troverebbero nelle montagne tepui del Sud America.
Lo sfagno vivo aiuta a mantenere un alto livello di umidità.
Utilizzando queste proporzioni, potrai creare un ambiente ideale per le tue piante carnivore, che favorirà la loro crescita e il loro sviluppo sano.
Fase 4: Rimozione della pianta dal vaso.
Rimuovere una pianta carnivora durante un rinvaso richiede molta delicatezza, poiché queste piante hanno radici fragili e sensibili.
Di seguito i passaggi per farlo in modo sicuro ed efficace:
Inumidire il terreno.
Prima di procedere, annaffiare leggermente la pianta con acqua distillata o piovana. Questo rende il terreno più morbido e facilita l'estrazione delle radici senza danneggiarle.
Capovolgere il vaso.
Capovolgi il vaso delicatamente, sostenendo la pianta con una mano mentre l'altra sostiene il vaso.
Puoi battere leggermente i lati del vaso o premere delicatamente sui bordi per allentare il terreno e far scivolare fuori la pianta.
Estrarre con cura la pianta.
Se la pianta non si muove facilmente, evitare di tirarla per le foglie o i gambi, poiché potresti danneggiarli.
Provare invece ad usare una spatola o un bastoncino sottile per separare il terreno dai lati del vaso.
Estrarre delicatamente la pianta assicurandoci di non spezzare le radici, che sono molto importanti per la salute della pianta.
Consigli importanti.
Delicatezza: Le radici delle piante carnivore sono sottili e sensibili, quindi manipolale con estrema cura per evitare danni.
Evitare il sole diretto durante l'operazione: Il rinvaso deve essere eseguito all'ombra o in un luogo con luce indiretta, poiché le radici esposte possono seccarsi rapidamente alla luce solare diretta.
Tempo di rinvaso: Cercare di completare l'intero processo di rinvaso rapidamente ma con calma, per minimizzare lo stress alla pianta.
Rimuovere correttamente una pianta carnivora dal suo vaso è un passaggio essenziale per garantire che si adatti bene al suo nuovo ambiente e continui a crescere sana.
Fase 5: Pulizia e controllo delle radici.
Pulire e controllare le radici di una pianta carnivora durante il rinvaso è un passo fondamentale per assicurarsi che la pianta sia sana e pronta a crescere nel nuovo terreno.
Le radici delle piante carnivore sono delicate e richiedono un trattamento attento.
Ecco come procedere:
Rimozione del terreno vecchio.
Dopo aver estratto la pianta dal vaso, rimuovere delicatamente il terreno attorno alle radici con le mani.
E' possibile anche immergere le radici in una bacinella di acqua distillata o piovana per aiutare a eliminare il terreno senza danneggiarle.
Questo aiuta a staccare eventuali grumi di terriccio in modo sicuro.
Ispezione visiva delle radici.
Osservare attentamente le radici alla ricerca di segni di marciume, danni o malattie.
Le radici sane di una pianta carnivora dovrebbero essere di colore bianco, giallo chiaro o leggermente marroni, e dovrebbero essere sode al tatto.
Se si nota radici scure, molli o con una consistenza viscida, si tratta probabilmente di radici marce, che devono essere rimosse per evitare che il problema si diffonda.
Potatura delle radici danneggiate.
Usare delle forbici sterilizzate o delle cesoie affilate per tagliare via tutte le radici marce o morte.
Sterilizzare le forbici prima e dopo l'uso, immergendole in alcol o usando un disinfettante, per evitare di trasmettere malattie.
Tagliare solo le parti che sono visibilmente compromesse, lasciando intatte le radici sane per supportare la crescita della pianta.
Lavaggio finale delle radici.
Dopo aver rimosso le radici danneggiate, fare un ultimo risciacquo delle radici con acqua distillata per eliminare eventuali residui di terreno o organismi nocivi.
Questo aiuta a pulire a fondo le radici prima di sistemarle nel nuovo substrato.
Consigli durante la pulizia delle radici.
Manipolazione delicata: evitare di tirare o manipolare eccessivamente le radici, poiché sono molto fragili e possono spezzarsi facilmente.
Evitare l'acqua del rubinetto: Utilizzare preferibilmente acqua distillata o piovana, poiché le piante carnivore sono molto sensibili ai minerali presenti nell'acqua del rubinetto.
Prevenzione delle malattie: rimuovendo le radici marce, si riduce il rischio di infezioni fungine o batteriche che potrebbero danneggiare la pianta.
Favorisce la crescita sana: lberare la pianta da radici malate permette alle radici sane di svilupparsi meglio nel nuovo substrato.
Adattamento migliore al nuovo terreno: ua pulizia accurata garantisce che la pianta si stabilisca più facilmente nel nuovo terreno e assorba meglio l'acqua e i nutrienti.
Pulire e controllare le radici durante il rinvaso è quindi essenziale per la salute a lungo termine della pianta carnivora, permettendole di crescere in modo vigoroso e sano.
Fase 6: Rinvaso nella nuova dimora.
La messa a dimora di una pianta carnivora nel nuovo vaso è una fase cruciale del rinvaso, in cui è importante assicurarsi che la pianta sia posizionata correttamente nel nuovo substrato per favorire la sua crescita e salute.
Ecco i passaggi dettagliati per eseguire questa operazione:
Preparazione del terriccio nel nuovo vaso.
Versare una base di terriccio preparato in base ala specie della pianta nel nuovo vaso.
Assicurati che il livello del terriccio sia sufficiente per sostenere la pianta in modo che il colletto (la parte tra le radici e la parte aerea) si trovi leggermente al di sopra della superficie del terreno.
Posizionamento della pianta.
Tenere delicatamente la pianta carnivora alla base, appena sopra il colletto, e posizionala al centro del nuovo vaso.
Assicurati che le radici siano ben distese e distribuite nel terreno, senza essere compresse o attorcigliate.
Questo aiuta la pianta a stabilirsi più facilmente e a sviluppare un sistema radicale sano.
Riempire con il terriccio.
Aggiungere lentamente il terriccio attorno alla pianta, mantenendo la pianta dritta con una mano mentre si riempe il vaso con l'altra.
Compattare leggermente il terreno attorno alla pianta con le dita per eliminare eventuali sacche d'aria, ma senza pressare troppo, poiché il terreno deve rimanere leggero e ben aerato per facilitare il drenaggio.
Livello del terreno.
Assicurati che il colletto della pianta (dove il fusto incontra le radici) sia appena sopra il livello del terreno e non sia coperto, poiché la pianta potrebbe soffrire se il colletto viene interrato.
Il terriccio dovrebbe essere a circa 1-2 cm sotto il bordo del vaso per evitare che l'acqua trabocchi durante le annaffiature.
Annaffiatura.
Annaffiare delicatamente la pianta con acqua distillata, piovana o da osmosi subito dopo la messa a dimora.
Questo aiuta a stabilizzare il terreno attorno alle radici e a favorire il contatto tra le radici e il nuovo substrato.
Assicurarsi che l'acqua fluisca liberamente dai fori di drenaggio per evitare ristagni, che possono danneggiare le radici delle piante carnivore.
Sistemazione della pianta.
Posizionare la pianta in un luogo luminoso ma lontano dalla luce solare diretta, almeno nei primi giorni dopo il rinvaso, per ridurre lo stress della pianta.
Mantenere un ambiente umido attorno alla pianta, che è ideale per le specie carnivore, utilizzando un sottovaso con un po' d'acqua se necessario.
Consigli aggiuntivi per la messa a dimora
Manipolazione delicata.
Le radici delle piante carnivore sono molto fragili, quindi evitare di tirarle o maneggiarle in modo brusco.
Adattamento.
Dopo la messa a dimora, la pianta potrebbe mostrare segni di stress come foglie leggermente appassite.
Questo è normale e dovrebbe passare entro pochi giorni, una volta che la pianta si è adattata al nuovo ambiente.
Seguendo questi passaggi, la tua pianta carnivora avrà le migliori condizioni per crescere sana e forte nel suo nuovo vaso.
Fase 7: Annaffiatura.
L’annaffiatura di una pianta carnivora è cruciale per assicurare una transizione fluida nel nuovo ambiente e per garantire una crescita sana e vigorosa.
Ecco come procedere:
Primo giorno dopo il rinvaso.
Annaffiare bene: Dopo aver rinvasato la pianta, annaffiarla abbondantemente con acqua distillata, piovana o da osmosi.
Questo aiuta a stabilizzare il terreno attorno alle radici e favorisce un buon contatto con il nuovo substrato.
Assicurasi che l'acqua fluisca liberamente dai fori di drenaggio.
Controllo del drenaggio.
Evitare il ristagno: Controllare che non ci siano ristagni d'acqua nel sottovaso o nel vaso stesso.
Le piante carnivore sono particolarmente suscettibili al marciume radicale, quindi è fondamentale garantire un buon drenaggio.
Frequenza di annaffiatura.
Monitorare l'umidità: Dopo il primo giorno, controllare l'umidità del terreno.
In genere, le piante carnivore richiedono un terreno umido ma non fradicio. Annaffiare solo quando la parte superiore del terreno inizia a seccarsi, evitando di far seccare completamente il substrato.
Condizioni ambientali.
La frequenza dell'irrigazione può variare a seconda delle condizioni ambientali (temperatura, umidità, luce).
In ambienti caldi e secchi, si potrebbe dover annaffiare più spesso, mentre in condizioni più fresche e umide l'irrigazione può essere meno frequente.
Fase 8: cura post-rinvaso.
Anche la cura post-rinvaso di una pianta carnivora è importante per garantire una crescita sana e vigorosa.
Ecco come procedere:
Posizionamento.
Luce: Dopo il rinvaso, posizionare la pianta in un luogo luminoso ma lontano dalla luce solare diretta per i primi giorni.
Questo aiuta a ridurre lo stress della pianta mentre si acclimatizza al nuovo vaso.
Temperature: Mantiere la pianta in un ambiente con temperature appropriate per la specie carnivora specifica.
La maggior parte delle piante carnivore preferisce temperature calde durante il giorno e più fresche di notte.
Umidità.
Mantenere l'umidità: Le piante carnivore spesso prosperano in ambienti umidi.
Si può aumentare l'umidità attorno alla pianta posizionando un sottovaso con ciottoli e acqua sotto il vaso (senza che il fondo del vaso tocchi direttamente l'acqua) o utilizzando un umidificatore.
Nebulizzazione.
Alcuni coltivatori nebulizzano le piante carnivore , ma si deve evitare di bagnare eccessivamente il fogliame per prevenire malattie fungine.
Osservazione.
Controllare la pianta regolarmente: Monitorare la pianta per segni di stress, come foglie ingiallite, appassite o marciume.
Questo aiuterà ad identificare tempestivamente eventuali problemi e ad adottare misure correttive.
Controllare le infestazioni: Controllare eventuali segni di parassiti come afidi o mosche bianche.
In caso di infestazioni, puoi utilizzare un insetticida naturale o trattamenti specifici per piante carnivore.
Attendere l'adattamento.
Pazienza: dpo il rinvaso, la pianta potrebbe mostrare segni di stress, come foglie cadenti o crescita rallentata.
Questo è normale e può richiedere un po’ di tempo prima che la pianta si adatti al nuovo ambiente.
Con le cure appropriate, la pianta dovrebbe riprendersi e continuare a crescere.