Il Cephalotus follicularis fu scoperto verso la fine del 1700 (1791-1792) durante una spedizione al comando del francese Bruni d’Entrecasteaux,
nel sud dell'Australia.
Sbarcati nel continente Australiano, il primo a notare quella strana pianta fu probabilmente Archibald Menzies, lo stesso botanico che attribuì il nome ad altre piante carnivore come la Drosera menzies e l’Utricularia menzies. Nel 1806, il francese Jacques Labillardiere descrisse per la prima volta il Cephalotus follicularis all'interno della sua pubblicazione "Novae hollandiae Plantarum Specimen", un'opera in due volumi che descriveva la flora dell'Australia. Anche J. Labillardiere, come molti botanici, riservò una speciale attenzione all'anatomia dei fiori di questa pianta e da qui, attribuì il suo attuale nome. Cephalotus deriva infatti dal greco "kephalotos" che significa "testa", proprio in virtù della particolare forma sferica delle antere, la parte riproduttiva maschile dei suoi fiori. la parte finale del nome, follicularis, che in latino significa "sacchetto", fa invece riferimento alla particolare forma degli ascidi della pianta. |