La morfologia





Il Cephalotus follicularis è una pianta carnivora perenne con caratteristiche molto particolari in quanto, a differenza della quasi totalità di piante carnivore, produce due differenti tipi di foglie: una di tipo carnivora (l'ascidio) ed una non carnivora.
Morfologicamente parlando possiamo riconoscere nella pianta le seguenti parti: le radici, le foglie, gli ascidi e i fiori.

  • Le radici


  • Il Cephalotus follicolaris possiede un apparato radicale spesso e ramificato.
    Si forma inizialmente come un’unica radice da cui si diramano sottilissime radici simili a capelli, per trasformarsi con il tempo in un vero e proprio rizoma che si diffonde nel sottosuolo.
    La radice principale, con l’invecchiamento assume un colore mogano divenendo ancor più spessa, nodosa e con una consistenza decisamente legnosa.
    Da questa emergono poi con il tempo i nuovi germogli della pianta.

  • Le foglie


  • Durante il periodo primaverile, il Cephalotus follicularis, produce delle foglie di tipo "non carnivoro", una condizione che si accentua
    Le foglie
    nel caso in cui la pianta sia coltivata in ombra.
    Appaiono di solito in forma ovale leggermente appuntite, piatte e di un colore verde brillante, a volte con macchie rossastre vicino al picciolo.
    Hanno dimensioni medie che variano dai 3 ai 4 centimetri, anche se in alcuni casi possono arrivare a dimensioni maggiori.
    Le foglie di giovane età appena formate, presentano una superficie lucida cosparsa da minuscole ghiandole che appaiono ad occhio nudo come piccolissime verruche che secernano altrettante minuscole gocce di nettare.
    Le foglie adulte invece a differenza delle prime, sono spesse e coriacee.
    Il picciolo o gambo, è molto corto, tanto da mantenere l’intera foglia vicino al centro della pianta e rasente al terreno.
    Alcuni botanici sono propesi a credere che non siano delle vere e proprie foglie ma semplicemente degli ascidi “falliti” a causa di condizioni climatiche sfavorevoli.
    Nonostante questo, sono comunque utili alla pianta poiché in periodi di carestia in termini di prede, innescano il processo di fotosintesi per garantire alla pianta stessa un minimo di approvvigionamento energetico.

  • L'ascidio


  • Gli ascidi
    L’ascidio (il tipo di foglia carnivora), è a tutti gli effetti, la trappola che la pianta utilizza per la cattura e la digestione delle prede.
    Sul finire della primavera, iniziano a comparire i primi abbozzi di ascidi, piccole palline pelose attaccate alla parte finale dei piccioli, che sovrastano durante il loro sviluppo le foglie “normali” pur rimanendo però a contatto con il terreno.
    Dopo qualche giorno, l’opercolo si apre, mentre all’interno dell’ascidio, che per certi versi ricorda la forma di quelli prodotti dalle Nepenthes, inizia a formarsi il liquido digestivo.
    Le dimensioni degli ascidi sono decisamente piccole, possono infatti variare variare da pochi millimetri a qualche centimetro (mediamente 3-4 cm.).
    Se la pianta è coltivata in ombra, gli ascidi rimangono di un colore verde, ma se raggiunti dai raggi diretti del sole, assumono colorazioni che vanno dal rosso screziato al bordeaux intenso.
    Normalmente, in condizioni climatiche corrette, gli ascidi rimangono attivi per un’intera stagione vegetativa, anche se oltre tale periodo diminuisce sensibilmente la produzione delle sostanze zuccherine per attirare le prede, e tendono a seccare leggermente.
    Nella sezione “La trappola” l’argomento ascidio sarà trattato con maggiori ed approfonditi dettagli.

  • I fiori


  • I fiori
    Il cephalotus follaricus, fiorisce durante i mesi estivi e in proporzione alle sue ridotte dimensioni, produce un’inflorescenza, che può raggiungere anche i 60 centimetri di lunghezza.
    Anche in questo caso, come per le altre piante carnivore, si tratta di un sottile stratagemma, la lunghezza dello stelo floreale infatti, consente agli insetti impollinatori, di concentrarsi solamente sui colori ed i profumi dei fiori senza essere distratti da quelli prodotti dalla pianta per attirare e catturare gli insetti.
    I fiori, quando sbocciano, sono di microscopiche dimensioni, non superando infatti il diametro di mezzo centimetro e sono di un colore bianco con leggere sfumature che tendono al verde.
    Una caratteristica di questi fiori, è quella di essere autoimpollinanti, non hanno in sostanza il bisogno di agenti esterni per essere fecondati anche se l’autoimpollinazione risulta alquanto deleteria perché porta come risultato alla generazione di piante con probabili malformazioni.
    Una volta fecondato, l’ovario del fiore inizia ad aumentare le proprie dimensioni a causa della maturazione dei semi (normalmente ogni fiore produce dai 6 ai 10 semi).
    I semi sono leggeri e presentano una peluria che li ricopre interamente, un binomio che consente loro, una volta maturati di essere trasportati dal vento e germinare cosi in luoghi diversi da quelli in cui la pianta madre vive.